Ricordo di un amico
martedì 13 gennaio 1998
Come le foto, i ricordi sono sfumati e con la grana grossa. Smontavamo sempre insieme e tu finivi sempre un po' prima di me e mi davi una mano a finire; poi via, in macchina con le ciabatte e la sabbia con il maestrale che ci salutava, le ossa doloranti, una gran fame e anche un gran sonno che ci faceva addormentare anche prima delle nove. A sognare scie di tavole e le planate del giorno dopo perché il Vento non ci dava un giorno di riposo che, forse, non ci sarebbe poi dispiaciuto. Ti ricordo sempre con quella espressione di sfida e di scherzo insieme, gli inseguimenti in cui si faceva a gara per stare il più cazzati possibile e poi quella mitica traversata di quaranta minuti sempre in pieno. E le donne? MAH, due sante con una gran pazienza che a volte si coalizzavano a mo' di sindacato...comunque non abbiamo mai interrotto neanche per un minuto di usare l'aggeggio infernale. Plana ancora Pietro, e fatti sentire quando sono da solo in mare aperto perché a volte laggiù ho un po' paura e mi manchi.
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