Regolazione delle moderne vele race e slalom
La messa a punto delle vele attuali è semplicissima perchè si basa solo su due regolazioni: caricabasso e bugna. Tutto il resto, come le stecche e i camber, è fisso nel senso che la regolazione si fa una volta e poi non si tocca più. Resta solo da determinare l'altezza del boma che, come la tensione di bugna, può essere aggiustata tranquillamente anche in acqua per trovare l'assetto migliore o anche per adattarsi al vento che sta cambiando.
Tensione del caricabasso
Bisogna prima di tutto individuare la tensione di riferimento cioè il "centro" delle nostre future regolazioni. Questo è utile anche per regolare la lunghezza della prolunga. Per avere un'idea si fa così: si monta l'albero e si regola la prolunga affinché la dimensione totale corrisponda il più possibile alla lunghezza indicata sulla vela (luff ). La tensione di riferimento sarà quella che porta l'angolo di mura molto vicino alle pulegge della prolunga. Ovviamente cerchiamo di avere un po' di giudizio: se non ce la facciamo oppure se la tensione è ridicola vuol dire che dovremo aggiustare la prolunga trascurando il parametro luff indicato sulla vela. Via via che la tensione aumenta, la balumina si allenta e allo stesso tempo si formano delle pieghe quasi orizzontali nella parte alta. La tensione di riferimento è quella immediatamente precedente la formazione delle prime pieghette.
Tensione della bugna
Questa è molto più facile: montando il boma con la lunghezza indicata dal costruttore della vela e portando l'angolo di bugna quasi a toccare il terminale si ha un riferimento solitamente preciso.
Adattamento della vela alle diverse condizioni
- sovrainvelatura : caricabasso cazzato oltre la tensione di riferimento. Continua a cazzare finchè le pieghe sulla balumina raggiungono almeno la seconda stecca (su certe vele attuali sono riportati dei segni tipo "min, med, max" per avere un riferimento su quanto allentare la balumina). Tensione di bugna superiore a quella di riferimento: spostamento dell'angolo di bugna rispetto allo zero di circa 2 o 3cm. Quando il vento aumenta ancora, esagera con il caricabasso ma non con la bugna altrimenti ottieni l'effetto opposto perchè la vela perde il giusto profilo. Se senti che comunque non ce la fai a tenere la vela chiusa, arretra le cimette del trapezio di qualche cm. Con questo tipo di messa a punto la vela tende a twistare ovvero ad aprirsi in alto (vedi seconda immagine)
- vento ottimale: le tensioni dovrebbero essere quelle di riferimento.
- vento debole (appena sufficiente) e/o rafficato: caricabasso poco cazzato; assenza di pieghe in alto: rispetto alla tensione di riferimento, allenta ancora un po'. Tensione di bugna bassa: molla la cima per avere una vela gonfia fino a farle sfiorare il boma sotto raffica. Attenzione a non arrivare nella condizione in cui la vela si appoggia sul boma: il profilo è divenuto instabile e, ben peggio, la vela si rovina. Con questo tipo di messa a punto la vela resta piuttosto rigida in alto (vedi prima immagine)
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